Medicina

Bpco: ecco perchè il fumo uccide

Che il fumo faccia male e che l’abuso di sigarette nel lungo periodo possa portare a danni anche irreversibili è cosa nota. Ma è comunque interessante, e probabilmente utile anche allo scopo di sensibilizzare sull’importanza di non prendere il vizio e abbandonarlo, capire i meccanismi che portano alle malattie derivanti dal fumo.

Interessante dunque in questo senso i risultato di una recente ricerca scientifica, condotta dai ricercatori dell’Ibim-Cnr e dell’Ismett di Palermo e dell’Università di Pittsburgh. Uno studio che è riuscito a far capire nei dettagli quali sono i meccanismi che portano i fumatori a essere più a rischio per quel che riguarda le patologie che causano l’ostruzione cronica dei bronchi polmonari e portano in molti casi anche alla morte.

La malattia in questione non è molto conosciuta: si tratta di broncopneumopatia cronica ostruttiva, nome talmente complicato da essere meglio conosciuto con la sigla “Bpco”. Una malattia per la quale spesso c’è molto poco da fare.

Insomma il fumo causa giorno per giorno danni irreversibili che poi sfociano in una malattia come la Bpco, patologia tremenda che riguarda molto spesso cloro i quali si trovano in una età avanzata, anziani che per tutta la vita hanno abusato delle sigarette e che poi si ritrovano un conto salatissimo da pagare.


Un male progressivo e debilitante che impedisce al malato di respirare bene. Spesso c’è allarmismo quando si hanno sintomi che in realtà mascherano una semplice asma bronchiale. Crisi improvvise di tosse e catarro che però poi scompaiono fino a non far sentire più alcun sintomo.

Studi recenti raccontano di un numero di casi in drammatico aumento, al punto che la Bpco rischia di diventare la terza causa di morte entro il 2020.

Come detto, fino a ieri non si era ancora compreso quale fosse il legame tra fumo e Bcpo. Ora la situazione è più chiara, grazie allo studio di un gruppo di ricercatori dell’Ibim-Cnr e dell’Ismett di Palermo e dell’Università di Pittsburgh, ricerca pubblicata sulla rivista specializzata PlosOne.

Secondo la ricerca degli esperti, pare che il fumo aspirato dalle sigarette comporti una selettiva riduzione di una sostanza prodotta dalle nostre cellule, il marcatore ‘beta defensina 2’. Si tratta di una sostanza utilissima, perchè aiuta le difese immunitarie naturali di tipo anti-microbico nelle vie aeree. Insomma una reazione a catena che come ultimo risultato provoca gravi problemi ai polmoni che vengono lasciati senza difese immunitarie. Le conseguenze sono infezioni microbiche che portano a una netta riduzione della capacità respiratoria. Bcpo: ecco perchè il fumo uccide