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Tassa animali domestici: cosa si paga e chi riguarda

La possibilità che all’interno dei provvedimenti del nuovo governo tecnico di Monti ci possa essere una tassa sugli animali domestici sta letteralmente scatenando la protesta degli amanti degli amici a quattro zampe (e non solo) e delle associazioni di categoria.

Per far quadrare i conti dello Stato, il nuovo presidente del consiglio insieme al suo staff starebbero prendendo in considerazione l’ipotesi di considerare il possesso di animali domestici come il possesso di un bene di lusso.

E dunque avrebbero deciso di inserire nuove tassazione per colpire coloro i quali da tanto o poco tempo, hanno deciso di avere in casa uno o più animali domestici. Inevitabile che sia insorta la protesta di coloro i quali hanno cani, gatti e quant’altro.

Non è ancora chiaro se la tassa possa riguardare soltanto gli animali domestici per antonomasia, come i cani e i gatti, o se addirittura la tassa possa estendersi anche ad altre categorie come criceti, tartarughe o uccellini.

Inevitabile che le associazioni di categoria si scaglino contro una simile proposta, che potrebbe essere un deterrente per molte persone ad avere un animale in casa, e che va a penalizzare tutti coloro i quali hanno fatto questa scelta di vita.

Senza dimenticare che potrebbe insorgere anche il rischio abbandono: se esistono persone che lasciano in autostrada il cane per andare in vacanza, è tristemente facile immaginare che possano anche farlo per evitare di sobbarcarsi una ulteriore tassa.

Su Facebook, Twitter e altri social network impazza la protesta, portata avanti dai cittadini amanti degli animali e dalle associazioni di categoria che sono sul piede di guerra. Insomma i provvedimenti del nuovo Governo tecnico si sapeva che avrebbero scontentato molti, ma forse non si immaginava potessero riguardare categorie come gli animali domestici.

Sempre oggi l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), ha diffuso una nota che parla di “una nuova stangata per i possessori di animali domestici, in particolare cani e gatti.

Per quel che riguarda la tassa sugli animali domestici, secondo l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), “si parla di un incremento di uno/due punti percentuali sull’Iva per le prestazioni veterinarie, e per gli alimenti per animali, mentre l’iva potrebbe aumentare fino a tre punti per quanto riguarda gli accessori e i cosiddetti ‘beni di lusso’ per gli animali, vale a dire cappottini e accessori griffati”.


Ma si parla anche di “una tassa comunale (o regionale) sul possesso dei cani che servirebbe a coprire le spese per le sterilizzazioni, visto che i fondi destinati dal governo alle regioni (circa 2 milioni di euro l’anno) potrebbero subire dei tagli cospicui per il prossimo triennio”.

Staremo a vedere se davvero il governo prenderà queste misure e come reagirà il popolo degli amici a quattro zampe a un balzello ritenuto ingiusto.