Melatonina e sonno: lo studio che rivela effetti sul DNA

Un recente studio suggerisce che la melatonina possa sostenere i naturali processi di riparazione del DNA, soprattutto nei lavoratori notturni esposti a ritmi alterati.

Melatonina e stress ossidativo

Il sonno non è solo riposo mentale, ma un momento in cui l’organismo attiva importanti meccanismi di rigenerazione cellulare. La melatonina, prodotta dalla ghiandola pineale in risposta al buio, non si limita a regolare i cicli sonno-veglia: agisce anche come potente antiossidante. Questa funzione la rende utile contro lo stress ossidativo, una condizione in cui i radicali liberi possono danneggiare cellule e DNA, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute.

I risultati sui lavoratori notturni

Un gruppo di ricercatori ha studiato 40 lavoratori turnisti esposti alla luce artificiale notturna, condizione che riduce la naturale produzione di melatonina. Ai partecipanti è stato somministrato un integratore da 3 mg prima del riposo diurno. Nei soggetti trattati è stato registrato un incremento dell’80% di un marcatore biologico associato alla riparazione del DNA rispetto al gruppo placebo. Il dato suggerisce che l’integrazione possa rafforzare i processi naturali di protezione cellulare, riducendo i danni legati alla carenza di sonno.

Limiti e prospettive future

Gli esperti sottolineano che la melatonina non elimina danni accumulati nel tempo, ma sembra migliorare la capacità del corpo di gestire lo stress cellulare. Saranno necessari studi più ampi per valutare dosaggi, effetti a lungo termine e possibili applicazioni anche in persone che non svolgono lavori notturni. Resta comunque importante che l’assunzione avvenga sotto controllo medico, poiché dosi eccessive possono causare effetti indesiderati come sonnolenza diurna o alterazioni dell’umore.

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