Variante Omicron meno grave: tamponi naso negativi, in gola positivi
Ogni nuova variante del Covid fa sempre paura, ma forse l’ultima variante, la Omicron, potrebbe invece essere la soluzione all’incubo Coronavirus, perchè davvero simile a una banale influenza. Omicron sarebbe più contagiosa, è vero, ma allo stesso tempo meno letale, soprattutto per chi è vaccinato.
Una variante diversa
Lo hanno stabilito alcuni scienziati britannici, che hanno osservato come questa variante colpisca più la gola che i polmoni. Una tesi che sposa quella di alcuni ricercatori americani. I risultati di questi studi sono stati pubblicati prima di Natale. “Il risultato di tutte le mutazioni che rendono Omicron diversa dalle varianti precedenti – spiega Deenan Pillay, professore di virologia presso lo University College di Londra – potrebbe essere l’alterazione della capacità di infettare diversi tipi di cellule. In sostanza, sembra essere più in grado di infettare il tratto respiratorio superiore, le cellule della gola. Quindi si diffonderebbe lì più facilmente che nelle cellule profonde nel polmone”.
D’accordo anche il Neyts Lab dell’Università di Leuven in Belgio e i ricercatori del Center for Virus Research dell’Università di Glasgow. Insomma sarebbe una buona notizia, ma è ancora troppo presto per cantare vittoria, anche se concordano con questa tesi anche alcuni ricercatori americani e un team di scienziati dell’Università di Hong Kong.
Il paradosso dei tamponi
Il paradosso è che in virtù delle nuove caratteristiche della variante Omicron, i tamponi rapidi potrebbero dare risultati più attendibili se utilizzati per prelevare campioni dalla gola. La professoressa Jennifer Rohn dell’University College di Londra è risultata negativa utilizzando tamponi nasali, ma positiva quando ha prelevato un campione dalla sua gola. Una rivoluzione su tamponi? Per il professor Lawrence Young, virologo dell’università di Warwick, serve prudenza: “Non credo che questo studio possa essere significativo per arrivare a conclusioni, riguarda pochi pazienti sintomatici non ricoverati”.