Farmaci, Salute

Al via la campagna #vacciniamoci promossa da Amici del Bambino Malato Onlus

Al via la campagna #vacciniamoci promossa da Amici del Bambino Malato Onlus

La campagna social #vacciniamoci è promossa dall’Associazione Amici del Bambino Malato (ABM) Onlus, presieduta dalla Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura presso la Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, con l’obiettivo di diffondere una cosciente e quanto più larga possibile adesione alle vaccinazioni, attraverso una raccolta fondi necessaria per l’attivazione di diversi progetti educazionali rivolti a famiglie, scuole, pediatri e medici vaccinatori.

Sostenere la campagna #vacciniamoci è facile! Vai sul sito www.amicidelbambinomalato.it, donaci il tuo contributo e scatta un selfie con l’hashtag #vacciniamoci: potrai contribuire anche tu a diffondere #vacciniamoci pubblicando la foto sulle tue pagine Facebook e Twitter.

All’iniziativa hanno dato già la loro adesione illustri personaggi sia del mondo scientifico, sia della società civile.

“Da moltissimi anni ormai – sottolinea la Prof.ssa Susanna Espositoè stato dimostrato che i vaccini rappresentano il mezzo più efficace e sicuro per ridurre, fino ad eliminarlo, il rischio di molte malattie infettive, alcune delle quali possono causare, nelle persone senza copertura vaccinale, conseguenze molto gravi e, in casi estremi, la morte. Sarebbe sufficiente che oltre il 95% della popolazione fosse vaccinato per impedire agli agenti infettivi corrispondenti di circolare; in questo modo si potrebbe proteggere anche quel piccolo numero di individui a cui non può essere somministrato il vaccino a causa di una grave malattia cronica. Invece in questi ultimi anni stiamo assistendo ad un pericoloso calo delle coperture vaccinali dovuto alla sempre più diffusa percezione che alcune malattie infettive, come ad esempio il morbillo, non siano gravi e che vaccinarsi può essere pericoloso, senza considerare i rischi della malattia, i benefici dei vaccini che hanno salvato fino ad oggi milioni di vite in tutto il mondo e la loro tollerabilità e sicurezza”.

Malattie come il vaiolo, la poliomielite e l’epatite B sono scomparse o diventate estremamente rare proprio grazie alle vaccinazioni. Allo stesso modo, il peso epidemiologico, clinico, sociale ed economico di pertosse, morbillo, rosolia, parotite e di molte altre malattie si è enormemente ridotto perché in tutti i paesi, compresi molti di quelli in via di sviluppo, sono stati introdotti vaccini efficaci e sicuri contro gli agenti infettivi che le causano.

Purtroppo, nel nostro Paese, in questi ultimi anni la numerosità dei bambini che sono stati adeguatamente vaccinati è andata progressivamente riducendosi, fino a raggiungere livelli tanto bassi da permettere la circolazione degli agenti infettivi verso i quali i vaccini sono rivolti e favorire, quindi, la comparsa delle malattie nei soggetti non vaccinati.

Parallelamente, non hanno avuto successo le iniziative dedicate agli adolescenti e legate alla somministrazione di alcuni vaccini che perdono nel tempo la loro efficacia protettiva e prevedono quindi il richiamo, ad esempio quelli contro il tetano, la difterite e la pertosse.

Ma perché questa riduzione della copertura vaccinale della popolazione pediatrica e il fallimento delle iniziative di vaccinazione dell’adolescente? L’informazione fornita a questo riguardo dalle autorità sanitarie ai genitori o agli stessi adolescenti è molto limitata, mentre sarebbe estremamente importante far conoscere l’importanza delle malattie che possono essere prevenute dai vaccini, l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di questi preparati, oltre che il loro valore sociale. Dopo aver raggiunto alti valori di copertura vaccinale, si è forse dimenticato che i brillanti risultati raggiunti andavano consolidati con programmi di aggiornamento culturale continuo, specificatamente dedicati alle nuove generazioni di genitori e agli adolescenti che, sempre più autonomi dal controllo dei genitori, potevano aver dimenticato il valore delle vaccinazioni e la necessità dei richiami vaccinali.