Salute

Rivolta anti-ticket da parte delle Regioni

Le Regioni che non approvano il ritorno dei ticket diventano sempre più numerose. Ora si è unito anche il Veneto a Emilia, Umbria, Toscana, Marche, Valle D’Aosta e Sardegna, tutte schierate nella rivolta anti-ticket.

Le modifiche previste dalla nuova manovra finanziaria hanno creato molto scompiglio e acceso diversi fuochi. La giunta Zaia sostiene: «Si comunica che con decreto del presidente della giunta della Regione Veneto è stato disposta la non applicazione dei nuovi ticket — pari a 10 euro per ricetta per la specialistica ambulatoriale e a 25 euro per l’erogazione di prestazioni di Pronto soccorso, qualificate come accessi in cRivolta anti-ticket da parte delle Regioniodice bianco — non dovranno essere richieste. Resta pertanto invariato il sistema in uso».

Tale comunicazione è arrivato oggi ai direttori generali di Usl, Aziende ospedaliere e Iov, ai privati convenzionati associati a Aiop (cliniche), Aris (ospedali religiosi parificati) e Anisap (ambulatori).

Da ieri, lunedì 18 luglio, è partito il pagamento ticket in ben sei regioni che già in precedenza avevano annunciato l’applicazione. Le prime a partire sono state Basilicata e Liguria.

I cittadini continuano a lamentarsi di questo governo in quanto la manovra nella sanità colpisce i più poveri e le fasce deboli, lasciando inalterati i privilegi dei più ricchi