Colesterolo HDL, perché è considerato “buono” e come aumentarlo

Le HDL rimuovono il colesterolo in eccesso dalle arterie, proteggendo cuore e vasi. Valori bassi aumentano il rischio cardiovascolare, quelli alti sono invece protettivi.

Cosa sono le HDL

Le HDL, comunemente chiamate colesterolo buono, sono lipoproteine ad alta densità. La loro funzione principale è quella di trasportare il colesterolo in eccesso dai tessuti periferici al fegato, dove viene metabolizzato o eliminato.

Questa azione “di pulizia” riduce l’accumulo nelle arterie, contrastando l’aterosclerosi. Al contrario, le LDL – note come colesterolo cattivo – veicolano il colesterolo verso i tessuti, favorendo la formazione di placche se presenti in quantità elevate.

Il metabolismo delle HDL è strettamente collegato a quello delle LDL e varia in base alla composizione chimica. Oltre alle proteine specifiche (in particolare l’apolipoproteina A1), contengono fosfolipidi e una quota di colesterolo, risultando più dense rispetto alle altre lipoproteine.

Valori e rischio cardiovascolare

Gli esami del sangue permettono di misurare i livelli di HDL. Valori bassi (inferiori a 40 mg/dl negli uomini e 50 mg/dl nelle donne) aumentano il rischio di patologie cardiache, mentre livelli alti (oltre 60 mg/dl) hanno un effetto protettivo.

Più del valore assoluto conta anche il rapporto tra colesterolo totale e HDL, che aiuta a stimare la probabilità di eventi cardiovascolari. Studi di popolazione, come il Framingham Heart Study, hanno dimostrato che bassi livelli di HDL, anche in presenza di LDL normali, raddoppiano o triplicano il rischio di infarto e ictus.

Come aumentare le HDL

La strategia principale per migliorare il profilo lipidico è lo stile di vita. L’attività fisica regolare, soprattutto aerobica, può aumentare le HDL dal 3 al 9%. La perdita di peso, in particolare del grasso addominale, ha effetti positivi diretti, così come la sospensione del fumo.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo decisivo: favorire il consumo di pesce azzurro, semi oleosi, frutta secca e oli vegetali ricchi di acidi grassi insaturi; limitare invece grassi saturi, trans e zuccheri semplici. In alcuni casi, l’uso di integratori come niacina o magnesio può contribuire ad alzare i valori, ma la loro efficacia è inferiore rispetto alle modifiche dello stile di vita.

Le HDL restano quindi un indicatore chiave di salute cardiovascolare: più che puntare a innalzare i valori con farmaci, l’obiettivo è mantenere un equilibrio metabolico attraverso dieta e attività fisica.

Lascia un commento

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.