
Cibi scaduti, non sempre da buttare: quando si possono ancora consumare senza rischi
Alcuni alimenti restano sicuri anche dopo la scadenza, ma è essenziale distinguere tra “consumare entro” e “preferibilmente entro”.
Quando la data di scadenza non è definitiva
Ogni giorno milioni di italiani si trovano a decidere se buttare via o meno cibi conservati in frigorifero oltre la data stampata sulla confezione. Una decisione che spesso nasce dal timore di rischi per la salute, ma che in molti casi è dettata più dall’abitudine che da una reale necessità. Le etichette, infatti, parlano chiaro: non tutte le scadenze hanno lo stesso valore.
La dicitura “consumare entro” indica un limite tassativo: superarlo può comportare problemi di sicurezza alimentare. È il caso, ad esempio, dei latticini freschi, dei salumi affettati, della carne macinata e del pollame. Mangiare questi cibi dopo la scadenza potrebbe causare infezioni gastrointestinali, come spiegato da molti esperti in ambito nutrizionale.
Al contrario, quando sull’etichetta compare la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”, il prodotto può restare commestibile anche oltre quella data, a patto che sia stato conservato correttamente. È quanto avviene con alimenti a lunga conservazione come pasta secca, riso, tonno in scatola o conserve sott’aceto.
Gli alimenti che si possono consumare oltre la scadenza
Tra i prodotti più comuni che tollerano un lieve sforamento della scadenza ci sono:
- Latte fresco: può essere consumato fino a due giorni dopo, se ben conservato.
- Yogurt: mantiene le sue caratteristiche fino a una settimana oltre la data indicata.
- Formaggi stagionati: l’eventuale muffa superficiale si può rimuovere.
- Conserve: pomodori e sottaceti si mantengono sicuri per 1-2 mesi dopo la scadenza.
- Olio: può durare fino a otto mesi in più, se tenuto al riparo dalla luce e dal calore.
- Pesce e piatti surgelati: se ben conservati, si consumano anche due mesi dopo.
Le indicazioni dell’esperta
Secondo la dottoressa Sharon Palmer, esperta di nutrizione, “bisogna leggere con attenzione le etichette e conoscere la differenza tra i vari tipi di scadenza”. E aggiunge: “I prodotti freschi come carne, pesce, frutta e verdura vanno consumati in tempi brevi, oppure cucinati e congelati per prolungarne la durata fino a due mesi”.
Una corretta conservazione è quindi la chiave per evitare sprechi alimentari e tutelare la salute. In particolare, i cibi confezionati e secchi – se tenuti lontano da fonti di calore e ben sigillati – sono spesso ancora buoni ben oltre la data scritta sull’involucro.