Le vacanze sono il momento ideale per rilassarsi, vedere posti nuovi e fare esperienze, talvolta però capita che proprio durante le agognate ferie si manifestino spiacevoli disturbi, quali dolori addominali, diarrea e/o stipsi e problemi digestivi. Non è sfortuna e non è un caso: la causa di questi malesseri è spesso da ricercare proprio nei viaggi, nel cambiamento di abitudini e nell’incontro con alimenti e climi estranei. Il segreto per evitarli è prendersi cura del proprio microbioma intestinale.
Il microbioma intestinale, l’insieme dei microrganismi presenti nel nostro intestino, è un ecosistema bilanciato, ma quando abitudini e ambiente cambiano, può crearsi una condizione di disequilibrio, definita dagli esperti disbiosi, che è causa di disturbi intestinali e non solo di vario genere.
L’igiene la prima regola. Per prendersi cura del proprio microbioma in vacanza è necessario seguire alcuni semplici accorgimenti. Una delle prime cose da tenere a mente è prestare attenzione alle norme igieniche. “In vacanza, soprattutto durante il viaggio, si usano più spesso i servizi pubblici, oppure si consumano cibi conservati in modo non idoneo, o in luoghi pubblici non sicuri, così è facile introdurre una carica batterica più alta rispetto alla norma” spiega la Dott.ssa Etta Finocchiaro, Specialista in Dietologia e Scienza dell’Alimentazione, Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, Molinette “ricordiamoci quindi sempre di lavarci le mani e di conservare adeguatamente gli alimenti”.
Non meno importante è seguire una dieta corretta: non bisogna saltare i pasti, né cedere all’offerta spesso eccessiva di carboidrati e farinacei; al contrario l’ideale è consumare almeno due porzioni di frutta e due di verdura al giorno. L’assunzione di alimenti ricchi di fibre, quali cereali, frutta e verdura consente infatti di favorire la flora fermentante positiva, a discapito di quella “putrefattiva”, e di agevolare l’inserimento e il mantenimento di microorganismi adeguati.“ Nonostante queste attenzioni, resta influente una componente di diversificazione delle abitudini che è impossibile controllare: la dieta si altera, il clima influisce maggiormente e i ritmi di vita cambiano.” continua la Dott.ssa Finocchiaro “Fortunatamente un aiuto può venire dai probiotici che aiutano a mantenere l’equilibrio del microbioma, o almeno mitigano gli effetti della disbiosi”.
I bambini sono i soggetti più a rischio nei viaggi. Soprattutto i bambini più piccoli sono maggiormente soggetti e condizionati dai cambiamenti nelle abitudini alimentari e nello stile di vita. Inoltre, mentre il microbioma di un adulto è già formato e sostanzialmente stabile, quello di un bambino, soprattutto nei primi anni di vita, è in continua evoluzione. “In vacanza i bambini sono più facilmente soggetti a disbiosi intestinale sia in quanto maggiormente predisposti all’influenza di fattori esterni, sia perché in quel periodo vengono fatte loro più concessioni che li portano a seguire un’alimentazione più sregolata, povera in vegetali, frutta e cereali, ma ricca in dolciumi, grassi saturi e bevande zuccherate ipercaloriche, afferma il Prof. Salvatore Cucchiara, Direttore della Unità di Gastroenterologia e Epatologia Pediatrica dell’Università di Roma “La Sapienza” “Anche nel loro caso, comunque, l’equilibrio del microbioma può essere ristabilito con una dieta mediterranea, tanto movimento all’aria aperta e l’uso di probiotici”.
Igiene, dieta e probiotici la soluzione ideale per evitare guai. La giusta attenzione alle norme igieniche, un’alimentazione corretta e l’utilizzo di probiotici rappresentano quindi la combinazione vincente per godersi le vacanze senza scherzi da parte dell’intestino. E’ fondamentale però scegliere i probiotici giusti, in grado di agire correttamente sulla disbiosi. “Scegliere quali probiotici utilizzare è molto importante e non ci si dovrebbe mai affidare al caso” avverte il professor Drago “meglio optare per probiotici che siano ben studiati ed abbiano dato prova di non essere dannosi e dimostrato di svolgere attività benefiche.
Importante infine assumere correttamente i probiotici, lasciando loro il tempo necessario per essere efficaci: “Inutile pretendere che 3-4 giorni di somministrazione di probiotici siano sufficienti a restituire l’equilibrio intestinale” conclude il Prof. Cucchiara “sia per i bambini che per gli adulti sono necessarie almeno 3-4 settimane di trattamento; stile di vita e alimentazione corretti faranno il resto”.
I tre esperti confermano che cominciano ad essere davvero numerosi ed interessanti gli studi in vitro e in vivo su alcuni probiotici. Recentemente due ceppi, il Bifidobacterium longum BB536 e il Lactobacillus rhamnosus HN001, hanno dimostrato effetti benefici, essendo in grado di sopravvivere alle avverse condizioni gastrointestinali, di aderire alla mucosa intestinale e di interagire con l’ambiente intestinale.