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Whatsapp pagamento: quanto costa e per chi è ancora gratis

La notizia che Whatsapp, celebre app di messaggistica istantanea, diventa a pagamento, sta scatenando una vera e propria bufera sul web, con minacce di boicottaggio, proteste e rivolte. Altro che Imu, si tocchi pure la casa, ma non i messaggini gratuiti sempre e comunque con chiunque. E poco importa se il costo è, una tantum, di meno di un euro, quanto un caffè.


Gli utenti la vedono come una questione di principio: non vogliono pagare ciò che hanno usato gratuitamente fino ad oggi. meccanismi strani della rete. Si paga volentieri, o quasi, un singolo messaggio o una breve telefonata al proprio operatore telefonico ma non si vuole spendere 79 centesimi per un servizio illimitato nel tempo e nella quantità di utilizzo.

Ma la popolare applicazione di messaggistica per smartphone WhatsApp, nata dall’ingegno di due sviluppatori fuoriusciti da Yahoo!, non guarda in faccia a nessuno, anche se in realtà documentandosi bene si nota che non tutti pagheranno. WhatsApp per terminali Apple è in questo momento in vendita nel negozio iTunes al prezzo di 0,89 euro.

Da altre parti invece è ancora gratuita, tanto per cominciare. Il costo del servizio annuale, invece, prevede un primo periodo di 12 mesi gratuiti di prova, già indicato nei negozi Android, Blackberry, Nokia (Symbian) e Windows Phone, cambia tra Apple e resto del mondo. Su Apple si paga il programma ma non il servizio. Chi ha un iPhone, infatti può leggere la dicitura “validità illimitata”.

Per tutti gli altri casi, invece, il costo annuale del servizio WhatsApp è di 99 centesimi di dollaro, vale a dire 73 centesimi di euro al tasso di cambio euro/dollaro 1,3569/1 del 30 gennaio 2012. Nemmeno tanto. La sensazione è che la protesta avrà vita breve, e che quando ci si renderà conto che comunque la proporzione tra servizio offerto e costo resta comunque convenientissimo, un po’ tutti gli affezionati clienti di Whatsapp ingoieranno il boccone amaro, pagheranno l’equivalente del caffè e continueranno ad utilizzare una delle app più apprezzate degli ultimi anni.

Sergio De Napoli

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Sergio De Napoli