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Dislessia: allarme diagnosi sbagliate

Rischio diagnosi sbagliate per quel che riguarda la dislessia. Secondo l’IdO, l’Istituto di Ortofonologia di Roma, ci sono centinaia di casi di bambini ai quali vengono diagnosticate difficoltà di apprendimento che vengono erroneamente inseriti in percorsi specifici di recupero per dislessici, senza in realtà che ne abbiano bisogno.

Secono l’Isituto specifico, in Italia “un bambino su 5 presenta difficoltà di apprendimento, ma non per questo è dislessico. Tuttavia in molti vengono ritenuti tali e inseriti in percorsi di recupero che possono causare danni notevoli: questi bambini hanno in realtà disturbi comuni”.

Insomma sembra che la percentuale di bambini realmente dislessici sia solo del 4%. Percentuale che cala fino al 3% se si eliminano gli anticipatari, vale a dire quei bambini iscritti in prima precocemente rispetto agli altri, che spesso presentano alcune difficoltà ma che in realtà non sono affatto dislessici.

Dati che si scontrano contro la percentuale del 23% indicata dalla comunità scolastica secondo cui il numero era molto più alto. Sono stati monitorati nella 150 bambini del terzo anno che avevano difficoltà organizzative. Solo 19 avevano difficoltà contro i 39 segnalati erroneamente dagli insegnanti.


Il direttore dell’IdO, Federico Bianchi di Castelbianco spiega le conseguenze che può portare una diagnosi sbagliata: “Segnalare come dislessici bambini che in realtà non lo sono comporta due gravi rischi: sono dirottati su percorsi alternativi come portatori di una disabilità che non hanno, con oneri economici non sostenibili e inutili. Il loro problema non solo non verrà affrontato, ma lascerà un vuoto di conoscenze che si ripercuoterà sul loro curriculum”.

Sergio De Napoli

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  • non diciamo kazzate mia figlia dopo 5 anni di rimproveri xkè non rcordava cio' ke studiava,in seconda media diagnostikata dislessia e disgrafia ha cominciato ad avere autostima x se stessa e fare compiti e lezioni volentieri anke se ridotti per lei

  • Dati assolutamente assurdi. Il 23% da dove arriva?
    Non è la comunità scolastica che diagnostica la dislessia ma neuropsichiatra competenti. Gli insegnanti hanno il dovere di sospettare una difficoltà specifica e inviare il bambino alla diagnosi presso asl o neuropsichiatri competenti.
    Il 4-5% della popolazione scolastica è dislessico. Il che significa 1 o 2 bambini per classe e non 6-7 come superficialmente riportato a scopo allarmistico in questo articolo.

  • Nessuna ASL fa una diagnosi di dislessia prima della seconda elementare, quindi non si capisce che cosa centrino gli "anticipatori". Se un bambino ha difficoltà in prima elementare si aspetta sempre l'anno dopo per confermare il sospetto di DSA (disturbi specifici di apprendimento) e quindi richiedere all'ASL un accertamento.
    Mi piacerebbe, poi, sapere in quante scuole vengano fatti corsi di recupero e perchè mai siano dannosi, visto che in ogni caso si tratta di semplici esercizi per rafforzare le competenze di lecto-scrittura.

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Sergio De Napoli