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Tradimento? Paghi i danni al coniuge

Da oggi molte persone ci penseranno due volte prima di tradire il coniuge. Il tradimento diventa illecito civile. In una recente sentenza infatti una donna, dopo esser stata tradita, ha chiesto il risarcimento per i danni del divorzio e lo ha ottenuto. La sentenza è un nuovo inizio per le prossime cause.

Fino ad ora infatti il tradimento non era considerato un motivo valido per poter chiedere in tribunale un risarcimento. Da oggi si cambia musica. Se mi tradisci chiedo i danni.

La causa che ha cambiato la storia processuale delle future udienze, ha visto protagonista una donna che dopo tre anni di matrimonio è stata tradita dal marito. In seguito alla separazione la donna è caduta in un forte stato di depressione, condizione che l’ha portata ad avere una degradazione permanente del suo stato di salute.

Per questo motivo il legale della donna ha chiesto un risarcimento per i danni subìti. Inizialmente, il tribunale di Savona e la corte di Appello di Genova non le avevano concesso il risarcimento. “I danni da tradimento non sono risarcibili”. Queste sono state le parole dei giudici.

Successivamente però la situazione cambia. La Corte di Cassazione (Prima civile, sentenza 18853/11) ha dato ragione alla donna. Dunque in sostanza il tradimento per esser risarcito deve aver creato malessere fisico o psichico nel coniuge (ovviamente il tutto documentato con certificati medici).

Queste le parole dell’avvocato della donna, Maria Gemma: «E’ un principio di diritto importante su cui la dottrina aveva già aperto degli spazi, per i risarcimenti al di fuori del giudizio di separazione».

Ovviamente – chiariscono gli avvocati – la fedeltà non è un diritto costituzionalmente garantito e quindi non si potrebbe richiedere il risarcimento del danno tout court. Se invece si tratta di tradimento che è stato particolarmente frustrante e ha compromesso un interesse garantito dalla nostra Carta fondamentale, come la salute psicofisica, allora si può ottenere il risarcimento dei danni.

Sergio De Napoli

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  • La ritengo una forma vigliacca, perchè è ormai chiaro che le donne ci navigano e lo sfruttano abbondantemente.
    In ormai vecchie discussioni con i colleghi di lavoro si è arrivati alla conclusione, che le donne con due matrimoni si fanno la casa e la pensione integrativa a danno dei mariti.
    Se poi vi sono dei figli si crea una forma di ricatto continua, siete degli infami e dei ladri come tutte le donne e i loro avvocati. Orride sanguisughe.
    Disgraziati maledetti.

  • Non posso che darti ragione caro Giuseppe, per questo ancora una volta mi sento di dire: NON SPOSATEVI MAI!

  • Sono assolutamente d'accordo con gli uomini di cui sopra: DONNE NON SPOSATEVI, SOPRATTUTTO NON CON GLI UOMINI ITALIANI, RETROGRADI, MASCHILISTI, PUTTANIERI, AVARI.

  • Il problema Signora Giusi non è essere maschilisti ed avari il problema è che chi paga anche se è la donna che tradisce ed è nel torto chi paga ed è costretto a mantenere e rimetterci tutto è l'uomo. Si è voluta la parità di diritti spero che la sentenza valga anche nel caso contrario.

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Sergio De Napoli