Frutta secca per dimagrire: i consigli della dott.ssa Roberta Madonna

La Dr Roberta Madonna Nutrizionista e Specialista in Biochimica Clinica dal 2008 si occupa di Nutrizione Umana Fisiopatologica, Dietetica Clinica, Nutrizione Sportiva ed Educazione Alimentare. È Consulente ed Esperto in materia di Nutrizione per alcuni Settimanali e Mensili di Salute e Benessere e per vari Magazines online.

Dopo la Laurea Specialistica in Biologia e l’Abilitazione Professionale, consegue il Diploma di Specializzazione in Biochimica Clinica presso il Dipartimento di Biochimica e Biofisica della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli. Tra il 2006 ed il 2011 svolge attività di tirocinio e formazione, presso il Laboratorio di Analisi Cliniche del Primo Policlinico della città di Napoli. Nel 2011 decide di conseguire anche una Seconda Laurea in Farmacia.

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Presso il proprio studio professionale di Santa Maria Capua Vetere la Dr Roberta Madonna riceve per problematiche riguardanti la Nutrizione nelle diverse fasce di età: sovrappeso, obesità, magrezze eccessive, gravidanza, allattamento, menopausa, sportivi, pazienti cui sono state diagnosticate le più svariate patologie (quali dislipidemie, alterazioni glicemiche, gotta, ipertensione o sindrome metabolica in generale, celiachia, disturbi gastroenterici … ) che possano, comunque, trarre beneficio da un regime alimentare equilibrato e specifico.

I suoi pazienti: quali sono le loro necessità più frequenti?

Spesso i miei pazienti hanno la necessità di essere “rieducati alla tavola e più in generale ad un corretto stile di vita” in modo da raggiungere la piena consapevolezza di quanto un’alimentazione sana, bilanciata e naturale possa incidere positivamente sullo stato di salute generale e sul benessere psicofisico di ciascuno.

In un regime dietetico per perdere peso vanno eliminati pane e pasta?

Non è necessario eliminarli, basta operare le opportune scelte e correzioni nelle quantità, nel tipo e nella qualità dei cereali e dei farinacei in generale assunti nell’arco della giornata, preferendo ad esempio ai prodotti raffinati, quelli integrali. Inoltre, i cereali a chicco intero vantano un maggior pregio nutrizionale rispetto ai corrispettivi raffinati, poiché la lavorazione del chicco elimina alcune delle parti ricche di nutrienti. Quanto alle farine integrali, poi, bisogna ricordare che quelle industriali vengono spesso ottenute con procedimenti dotati di un’alta velocità di lavorazione, che possono surriscaldare il chicco ed impoverirlo a livello del germe del suo contenuto lipidico-vitaminico. Una buona soluzione potrebbe, allora, essere la scelta di farine prodotte da macinazione a pietra, che frantuma il chicco lentamente senza riscaldarlo eccessivamente e procura meno scarti possibili, preservando al massimo il germe ed il suo valore nutrizionale.

Dieta vegetariana e vegana: maggiori i pro o i contro?

È scientificamente provata una correlazione tra diete ricche di fonti animali e molte malattie gravi, tra cui obesità, patologie metaboliche e cardiovascolari, neoplasie. La principale preoccupazione è quella relativa alla presenza nei derivati animali di quote elevate di grassi saturi e colesterolo, fattori di crescita, residui di ormoni ed antibiotici; piuttosto, molti dei principi nutritivi di cui l’organismo necessita per la costruzione e l’omeostasi dei tessuti già sono presenti nel regno vegetale, in particolare nei legumi e nei cereali a chicco intero, nella frutta fresca, nelle verdure, negli ortaggi, nella frutta secca e nei semi oleaginosi , che oltre a contaminarci molto meno rispetto agli altri alimenti, hanno un effetto protettivo e sono fonti preziose di vitamine, minerali, antiossidanti…
Dunque, i benefici di una dieta vegetariana (che in ogni caso include alcuni prodotti animali come uova, latte e derivati del latte, miele) sono senz’altro svariati, ma c’è da sottolineare che i vegani (che, invece, escludono ogni forma di derivato animale) debbono ricorrere necessariamente ad una supplementazione di vitamina B12 (fondamentale per molte funzioni organiche tra cui la divisione cellulare e la corretta formazione delle cellule ematiche), visto che il loro regime dietetico ne è carente. Inoltre, diversi studi clinici ammettono che questi medesimi benefici sono, comunque, ottenibili seguendo un regime alimentare omnicomprensivo (come per gli “onnivori”), ma molto ricco di alimenti vegetali ed al tempo stesso moderato e controllato nell’apporto di prodotti animali.

Crede nei rimedi naturali? Se sì, quali sono secondo lei i 3 migliori?

Credo moltissimo nei rimedi naturali. Trovo ad esempio che una tisana a base di zenzero, tè verde, chiodi di garofano e cannella, da dolcificare con miele d’arancia o di tiglio, sia un valido aiuto per liberare i bronchi e per dissolvere muco e catarro. Grazie ai tannini del tè, ai flavonoidi e all’eugenolo derivati da cannella e chiodi di garofano, questa tisana ha anche notevoli effetti antiossidanti, antinfiammatori, antimicrobici ed analgesici, mentre il miele apporta ulteriori proprietà antisettiche e lenitive. Un decotto a base di sola radice di zenzero può essere di sollievo, persino, in caso di nausea. Quanto, poi, alle tisane a base di anice stellato, coriandolo, cardamomo, dragoncello, aneto, mirto, semi di finocchio, ortica, menta piperita o cumino, per le comprovate proprietà spasmolitiche e carminative, si rivelano molto utili in presenza di disturbi addominali, quali dolore, tensione o crampi. Infine, un infuso di rosa canina, dolcificato magari con sciroppo d’acero, è un’ottima fonte di sali minerali, quali potassio, zinco, calcio e ferro, nonché di polifenoli, che rendono il sistema immunitario più forte e proteggono le cellule dai danni provocati dai radicali liberi.

La frutta a fine pasto si può mangiare?

Il consumo di frutta direttamente a fine pasto è controindicato solo in chi soffre di particolari disturbi gastroenterici, con gonfiore addominale e meteorismo. Per tutti gli altri mangiare un frutto dopo il pasto non reca alcun problema e soprattutto non determina alcun aumento di peso.

Un consiglio ai nostri lettori sull’alimentazione che li sorprenda, che ribalti convinzioni comuni

La frutta secca!! La frutta in guscio è una vera miniera di oligoelementi, vitamine, acidi grassi pregiati e lipoproteine; si tratta di alimenti certamente calorici, ma che non per questo debbono essere eliminati dalla dieta, anzi, andrebbero consumati regolarmente, solo, senza abusarne. Oggi sappiamo che la frutta secca non fa male e non fa ingrassare se assunta nelle giuste proporzioni. La maggior parte dei lipidi è, difatti, costituita da grassi monoinsaturi e polinsaturi, i quali negli opportuni dosaggi sono utilissimi per combattere l’eccesso di colesterolo e trigliceridi e per modulare anche la pressione arteriosa. Affinché tutti questi presupposti siano validi, la frutta secca dovrebbe essere consumata “al naturale” ed assunta con una certa parsimonia, in sostituzione e non in aggiunta ad altre fonti lipidiche meno salutari, come i grassi animali (una porzione ragionevole non dovrebbe comunque superare i 20-30 grammi al giorno). La frutta secca ed i semi oleosi sono elementi importanti in una dieta bilanciata perchè fortemente alcalinizzanti (in particolare le mandorle) e sono, inoltre, ricchi di nutrienti preziosi per la salute, per il mantenimento ed il raggiungimento del peso forma. Secondo le ultime ricerche, infatti, mangiando frutta secca, quotidianamente e nelle giuste quantità, ne gioverebbe la linea, in quanto l’elevato contenuto di grassi insaturi, di proteine, fibre e vitamine, indurrebbero chi ne fa uso, a mangiare meno, aiutando ad incrementare il senso di sazietà e riducendo la fame nervosa; tutto questo grazie probabilmente anche al loro tenore di triptofano, precursore della serotonina, modulatrice a sua volta della gratificazione e del tono dell’umore. Così, il consumo controllato di frutta secca è collegato, altresì, ad una riduzione dell’adiposità, dell’insulino-resistenza, dello stress ossidativo e dell’infiammazione.

Tutti vogliono sapere come dimagrire e come perdere peso velocemente: che consigli darebbe?

Il modo migliore e più sano per dimagrire è diminuire opportunamente la quantità di calorie assunte quotidianamente ed aumentare la quantità di calorie bruciate. Per perdere peso e mantenerlo nel tempo, dunque, è fondamentale cambiare gradualmente le proprie abitudini alimentari ed il proprio stile di vita, praticando attività fisica, variando il più possibile la dieta, attraverso un regime povero di grassi animali e di colesterolo, di alimenti confezionati e cibi pronti, ma ricco di alimenti di origine vegetale.

Qual è la sua ricetta per stare bene?

Per vivere sani e più a lungo occorre innanzitutto curare la dieta, mangiare con moderazione e consumare soprattutto alimenti di origine vegetale. Un altro elemento importante per mantenersi in salute è l’attività fisica, ovviamente commisurata all’età ed alle proprie condizioni fisiopatologiche, perché aiuta a mantenere la funzione delle articolazioni, il tono dei muscoli e la respirazione; infine, credo che occorra stimolare e tenere in esercizio anche la mente, coltivando ad esempio sempre molti interessi.