Alimentazione

Il miglior vino d’Italia? Un primitivo pugliese

Dalle classifiche di Gentleman e Winenews, ottenute aggregando i premi ricevuti da tutte le più importanti guide del vino d’Italia tra cui Gambero Rosso, Duemilavini AIS, Guida vini L’Espresso, Guida vino Veronelli, Luca Maroni, Slowine, emerge chiaramente che l’unico vino rosso italiano ad aver messo d’accordo tutti i più grandi esperti del vino italiano è stato l’ES primitivo del Salento prodotto da Gianfranco e Simona Fino a Taranto, in Puglia. A scanso di equivoci diciamo subito che è una produzione decisamente limitata, il che rende l’ES non sempre facile da reperire, lo si trova in e-shop come SaporideiSassi.it o in enoteche molto ben fornite ma solo per un periodo limitato dell’anno, spesso finisce prima dell’uscita della nuova annata.

Un riconoscimento ormai consolidato, quello dell’ES miglior vino d’Italia, sono infatti, 4 anni e con 4 annate diverse che il vino pugliese sbaraglia la concorrenza dei classici supertuscan e dei potentissimi barolo piemontesi a base di nebbiolo. Eppure un primitivo in purezza, un vitigno sino a pochi anni fa considerato di bassa qualità, utile ad irrobustire alcuni esili vini settentrionali e talvolta venduto sfuso, ebbene proprio quel primitivo se ben concepito e lavorato può dare vita ad un grandissimo vino rosso, in grado di competere con i vini dei più grandi chateau francesi.

Gianfranco Fino agronomo dapprima specializzato esclusivamente in olivicoltura, ha iniziato la sua avventura nel mondo del vino nei primi anni 2000 selezionando e acquistando diversi piccoli vigneti ad alberello di primitivo molto vecchi, alcuni anche di oltre 50 anni di età. Una selezione attenta, dicevamo, i cui fattori determinanti erano stati valutati, da Gianfranco, nell’esposizione, tipologia di terreno, qualità e tenuta dell’impianto ed età dei vigneti. Dopo l’acquisto, Gianfranco Fino ha deciso per una conduzione dei vigneti quanto più naturale possibile, in relazione alle problematiche possibili vista la caratteristica del territorio. Tutto ciò si è concretizzato in arature a cavallo, per cui nessun trattore tra i filari, uso al minimo indispensabile di trattamenti anticrittogrammici, lavorazione esclusivamente manuale delle vigne, forti diradamenti ove necessari a tenere basse le rese e quindi alla produzione di uva di qualità eccelsa.

In cantina il lavoro volto all’eccellenza continua con una selezione manuale dei grappoli quasi maniacale, solo i migliori finiscono nell’ES di Gianfranco Fino. Il vino matura in botti di rovere francese per circa 10 mesi prima di riposare in bottiglia per altri 6 mesi prima della commercializzazione.

Il risultato è un vino rosso vigoroso, espressivo, potente e allo stesso tempo fine, complesso ed elegante. Un vino incredibile. Simbolo di un territorio, quello pugliese, spesso enoicamente bistrattato. Oggi finalmente con il suo giusto riconoscimento.