Salute

News virus Ebola 2014 non è ancora pandemia ma Obama è preoccupato


L’Onu parla chiaro: contro l’Ebola serve un miliardo di euro in modo da iniziare a ridurre il numero di contagi da dicembre. Pian piano sta assumendo i toni dell’epidemia quella che sembrava una segnalazione sporadica del virus. Sul virus ebola news inquietanti continuano a moltiplicarsi, così come il numero di contagi negli Stati Uniti. Risulta ricoverato un ricercatore di Yale, mentre le scuole sono state chiuse in Ohio. Ma si parla anche di un caso sospetto a Parigi, dunque anche Europa coinvolta.

News virus ebola 2014

“L’obiettivo di questo vertice è di vedere se c’è la possibilità di aumentare il livello dei controlli anche per la circolazione interna alla Ue”. Lo ha detto il ministro della Salute Lorenzin in occasione del vertice sull’ebola, a Bruxelles. Lorenzin ha annunciato due proposte: rafforzare i controlli in uscita dagli aeroporti dell’Africa occidentale con un sistema di certificazione indipendente. Bisogna infatti tenere presente che finora i protocolli Oms si basano sull’autocertificazione. Si parla poi di “Tracciabilità dei viaggiatori asintomatici non contagiosi”. Intanto prende provvedimenti anche il presidente Barack Obama, che doveva recarsi oggi in Rhode Island e New York a far campagna elettorale per i candidati democratici, e ha invece deciso di cancellare entrambi gli appuntamenti per concentrarsi sull’emergenza Ebola.


News virus Ebola 2014

Il presidente degli Stati Uniti resterà alla Casa Bianca, anche per non correre rischi personali. La decisione è stata presa dopo la riunione delle agenzie dell’amministrazione coinvolte nella risposta del governo federale all’Ebola.

Come detto arrivano sul virus Ebola news inquietanti: la seconda infermiera malata a Dallas aveva la febbre già sull’aereo sul quale ha viaggiato il giorno prima della diagnosi della malattia. Lo ha comunicato il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, secondo cui la donna si controllava da sola per individuare i sintomi. Per questo aveva deciso di non comunicare il suo stato ne tantomeno di avere la febbre prima di partire da Cleveland per Dallas.
Intanto le autorità hanno chiesto ai 130 passeggeri di contattare i numeri di emergenza. Gli Usa devono monitorare l’emergenza dell’ebola “in modo più aggressivo”. E’ il punto di vista del presidente Usa Barack Obama, espresso in occasione della riunione di emergenza convocata alla Casa Bianca con i responsabili delle agenzie federali statunitensi coinvolte nella lotta all’epidemia. Obama ha anche lanciato un allarme: il virus potrebbe espandersi ulteriormente se la risposta internazionale in Africa sarà insufficiente, ha detto Obama.

“La risposta della comunità internazionale all’Ebola ha fallito nel capire e affrontare in maniera adeguata l’entità dell’epidemia e dei suoi effetti”. Lo ha detto in una nota il Consiglio di Sicurezza dell’Onu che sottolinea la sua “grandissima preoccupazione per l’estensione senza precedenti del virus che costituisce una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”.

I leader mondiali sono tutti d’accordo che serve un maggior impegno nella lotta contro l’ebola. Lo sottolinea il presidente Usa ai leader dei Paesi europei. L’Italia invece punta sul potenziare l’informazione per i cittadini, in particolare per i viaggiatori, e il coordinamento tra i ministeri. Sono le parole dette nel vertice a Palazzo Chigi sull’emergenza Ebola tra il premier Renzi e i ministri Lorenzin, Pinotti, Mogherini, Alfano e Lupi. Ora si punta a una ‘task force’ operativa. Il primo passo è un rafforzamento delle procedure e dei protocolli di sicurezza nei porti e negli aeroporti.

Intanto il premier Matteo Renzi ha partecipato a una videoconferenza col presidente americano Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier britannico David Cameron, il presidente francese François Hollande per fare il punto sulla situazione Ebola.

Lo scopo in questo momento è rafforzare e rendere più efficaci i controlli in uscita dai tre Paesi dell’Africa occidentale focolai di Ebola (Guinea, Liberia, Sierra Leone). Il problema è che per il momento l’Europa non raccomanda controlli in entrata, di competenza degli Stati membri.

L’ebola al momento non è considerata ancora pandemia ma la situazione è comunque a rischio. Intanto risulta colpito dal virus anche un aiuto-infermiere che era entrato in contatto con il “paziente zero”, morto la settimana scorsa. La buona notizia è che questo nuovo drammatico caso si aggiunge all’infermiera contagiata, che ora starebbe meglio. Ma ci sono anche brutte notizie: “Due membri della missione Onu in Liberia sono morti a causa del virus Ebola, altri 39 sono in quarantena”. Lo ha confermato il capo delle operazioni di pace delle Nazioni Unite, Herve Ladsous, nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza. “Il mondo non sta facendo abbastanza” per la lotta all’epidemia di Ebola”. Sono le parole del presidente americano Obama che assicura: “A meno che non lo conteniamo alla fonte, il virus minaccia centinaia di migliaia di vite e la destabilizzazione delle nazioni”.