Intrattenimento

Wikipedia chiude: i motivi della protesta

Dopo Nonciclopedia con l’affare Vasco Rossi, chiude anche il sito Wikipedia, per protesta. La decisione è stata presa dalla più famosa enciclopedia online al mondo per protestare contro il ddl intercettazioni che prevede l’obbligo per qualunque sito web di pubblicare la rettifica entro 48 ore di chiunque si ritenga offeso da un articolo pubblicato dal sito stesso. Una pubblicazione che non viene dunque decisa da un giudice terzo, ma che dovrà avvenire d’ufficio, e che potrà essere proposta da chiunque ritenga di essere stato offeso, al di là del reale articolo che lo riguardava. Il testo, inoltre, dovrà essere pubblicato senza alcun commento. Wikipedia si ribella a tutto questo, definendosi una enciclopedia che è sempre stata neutrale ma che con questa decisione rischia di essere ‘neutralizzata’. Questo il testo della legge che riguarda la protesta di Wikipedia:

 

Il Disegno di legge – Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:

 

«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono».

 

Wikipedia per il momento non è consultabile, e nella pagina in cui si annuncia la chiusura non viene specificato se è quando lo sciopero si fermerà:

 

“Vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all’arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per “non avere problemi”.Wikipedia chiude: i motivi della protesta